Ciaooo


"Le Cronache di un Era" è un diario-blog gestito da soltanto tre miseri umani.Un bel giorno questi tre umani decidono di impersonificare altrettanti personaggi. Felix un umano ed Eofisos un nano (ovviamente il terzo è il Master).


Come si potrà immaginare si tratta di un gdr (gioco di ruolo) svolto durante la settimana.
Daltro canto chi ha mai visto in un gdr un Nano che gira con un Mercante; ebbene a quanto sembra la storia va avanti intrigandosi sempre più.
Con mouse e tastiera alla mano i tre umani decidono di postare le loro varie sessioni di gioco in questo diario-blog per condividere con te che stai leggendo quello che salta fuori.


Buona lettura

giovedì 8 luglio 2010

Prologo

Giorno 1
Questra stramaledetta guerra mi ha distrutto la vita. La mia famiglia andata, il mio lavoro andato, la mia città andata. Non che amassi alla follia nessuna delle tre. I miei sono morti da tempo, non avevo figli e mia moglie, la vacca, beh basti dire che era un motivo tra i tanti per cui tutte le sere spendevo la mia paga alla locanda, tornando a casa solo alle prime luci dell'alba. Per quanto riguarda il lavoro, non era il massimo. Battevo li ferro dalla mattina alla sera creando oggetti per i borghesi della mia città. Ah la mia città, un'accozzaglia di sanguisughe, pendagli da forca e baldracche. Si differenziavano solo per gli spolverini che indossavano e per quante volte si facevano il bagno al mese.
A pensarci bene non ho fatto altro che barattare una vita d'inferno con un'altra. La differenza è che questa seconda vita conserva ancora odore di nuovo, come un paio di pantaloni appena comprati. Non è detto che siano meglio degli stracci che si
indossano tutti i giorni, ma almeno per un po' ti sembra di aver fatto un affare.
Si, direi che quando Archaon decise di farsi il suo viaggetto tra gli stati dell'Impero, non pensava minimamente che quello che avrebbe scatenato poteva significare un nuovo inizio per un povero bottegaio di Untergard, piccola città del Middenland.
E se questo non fosse considerato un'eresia da parte di un membro qualsiasi dell'inquisizione o del culto di Sigmar potrei quasi arrivare a ringraziare Archaon per questo trambusto. Vedrò cosa mi riserverà il futuro.

Giorno 3

Come pensavo la realtà è un pò diversa dai sogni. I primi giorni dopo l'assedio sono stati un tormento. Niente cibo e poca acqua, estratta da un pozzo al centro della piazza centrale. Il "bravo" condottiero di Khorne che Archaon ci aveva scatenato
contro conquistò agevolmente la parte ovest della città, ma non riuscì ad attraversare il fiume che separa la città in due. I ponti fuono difesi con il sangue e con l'acciaio da un gran numero di soldati e quardie cittadine. I fucili esplodevano a causa del numero dei colpi che gli archibugeri sparavano sugli assalitori. I cadaveri dei nemici tappezzavano come foglie cadute la sponda ovest del fiume e il loro sangue macchiava l'acqua e imbrattava il terreno. Quelle furie, creature col corpo di uomo e la testa di animale, mutanti, guerrieri con enormi armature tinte di rosso e i peggiori di tutti, esseri demoniaci cornuti con la pelle rossa e i piedi caprini, si gettavano contro le lance e le alabarde dei soldati con furia omicida. Dopo una settimana di continui assalti il nemico si ritirò, forse a causa dell'impossibilità di prendere l'intera città o forse richiamato dai propri oscuri padroni.
Per adesso chi coordina le operazioni è il capitano delle guardie, non ricordo il nome. Ci ha ordinato di rimanere nella piazza centrale fino a "disposizioni future". Non ci è permesso avventurarci nella parte ovest al di la del ponte nemmeno per prendere cibo. Infatti potrebbe essere contaminato dalla feccia del caos. Ma cosa darei per una bella bistecca o anche per una ciotola di zuppa come faceva mia moglie. Devo riconoscere che quella era una delle poche cose che faceva bene. Chissà se la creatura che l'ha torturata a morte conosceva questa sua qualità.
Ma veniamo alle cose importanti: il mio negozio sta nella parte ovest e io non posso raggiungerlo, tutta la mia roba si trova la. Speriamo che la furia dell'orda che ci ha colpito abbia risparmiato le mie care cose!

Giorno 4
Finalmente! La situazione sembra migliorare. Il capitano ha distribuito delle vivande e delle bottiglie di vino. Fortunatamente dei mutanti ci hanno attaccato proprio durante la distribuzione e sono riuscito a impossessarmi della maggior parte del vino. Eh si, è vero che siamo in guerra, ma è proprio in questi momenti che un bravo imprenditore può cambiare il corso della sua vita diventando ricco. E poi senza quella palla al piede di mia moglie posso pensare solo a me stesso e al mio avvenire. Ancora mia moglie! Devo smettere di pensare a lei. Ormai sono passati più di nove giorni dalla sua morte.
Ho incontrato una mia vicina di casa, una ragazzina che viveva con sua madre proprio sopra il mio negozio. Si è salvata gettandosi dalla finestra del primo piano quando gli invasori stavano sciamando in città, ma cosi facendo ha perso di vista i suoi genitori. Fortunatamente tra gli sfollati ha ritrovato almeno sua madre. Loro due sono le uniche persone che conosco rimaste in città.
P.S. Ho incontrato uno strano tipo, uno di quei nani con la cresta arancione. Dice di essere uno sventra troll e, come tutti quelli del suo gruppo, sta cercando una morte gloriosa in battaglia, uccidendo nemici sempre più forti. Ha dato già prova di se durante lo scontro con i mutanti. Devo cercare di farmelo amico. Un tipo del genere può sempre tornarmi utile. E poi non credo riscuota grande successo tra gli altri sfollati o le guardie cittadine. Forse è dovuto al suo aspetto, al fatto che si esprime a monosillabi o più semplicemente al fatto che puzza come una stalla.

Giorno 5
Maledizione che rischio, sono ancora frastornato! Finalmente sono riuscito a prendere le mie cose nella parte ovest della città con l'aiuto del nano. Ma sulla strada del ritorno abbiamo incontrato degli esseri incredibili, topi giganti a forma di uomo che brandivano armi arrugginite. Posso dire che lo sventratore ha tenuto fede al suo nome. Senza di lui sarei stato spacciato. Devo ricordarmi di comprare un'arma piu potente del mio pugnale, altrimenti non durero molto di questi tempi. Maledizione padre, potevi lasciarmi almeno una pistola in eredità, tu che eri uno dei fabbricanti d'armi da fuoco del conte.
Devo anche tenere a mente di non parlare più di tali "topi" con gli altri, stavano per credermi pazzo. Tra le altre cose sono riuscito a recuperare un amuleto di Sigmar nel tempio cittadino. Il cappellano locale mi aveva supplicato di riportarglielo e in questo modo dovrei essere riuscito a farmelo amico. Può far sempre comodo un'amicizia negli ambienti religiosi.

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