Ciaooo


"Le Cronache di un Era" è un diario-blog gestito da soltanto tre miseri umani.Un bel giorno questi tre umani decidono di impersonificare altrettanti personaggi. Felix un umano ed Eofisos un nano (ovviamente il terzo è il Master).


Come si potrà immaginare si tratta di un gdr (gioco di ruolo) svolto durante la settimana.
Daltro canto chi ha mai visto in un gdr un Nano che gira con un Mercante; ebbene a quanto sembra la storia va avanti intrigandosi sempre più.
Con mouse e tastiera alla mano i tre umani decidono di postare le loro varie sessioni di gioco in questo diario-blog per condividere con te che stai leggendo quello che salta fuori.


Buona lettura

giovedì 30 settembre 2010

Nuovi e vecchi incontri

Giorno 19


Un ratto pronto a scagliare un letale attacco contro Felix




Mi sveglio e scorgo un flebile raggio di luce che squarcia le tenebre che riempiono il tempio nel quale, io ed il Nano, ci siamo rifugiati dopo essere brutalmete sopraffatti dagli scolari nel vano tentativo di far cessare nel nascere una possibile minaccia demoniaca interna alla città.

E' mattina, questa non ci voleva la missione è saltata!
Siamo ancora ridotti male tanto che le prime cure dateci dalle sacerdotesse sono riuscite soltanto ad alleviare ai dolori della notte.

Appena riusciamo a reggerci in piedi, usciamo dal tempio ignorando la voce di Sara la quale ci consigliava di rimanere ancora qualche giorno al tempio per fare in modo che le ferite si rimarginino del tutto.
Ci dirigiamo verso l'ultima posizione conosciuta di Ranald e cioè alla porta sud, non molto lontano dal tempio di Shallia.
Per strada l'armaiolo, tanto caro al nano per i suoi prezzi ragionevoli (a detta sua), ci ferma raccontandoci della morta in battaglia del suo primogenito maschio.
Dopo aver finto un enorme dispiacere e dopo aver tentato di rincuorare l'uomo, quest'ultimo si offre di riparare le nostre armi in cambio di un aiuto per la sepoltura del defunto figlio.
L'offerta sembra buona in più pare che per adesso delle orde demoniache nemiche non ci siano notizie a riguardo; soldato una piccola forza ha tentato invano di irrompere durante la notte.
Senza pensarci due volte ci dirigiamo verso il parco al centro della città.

Oh no ancora quel maledetto parco, quel luogo è portatore di sventura alla mia persona
 Trovato un buon luogo sotto un bel albero pieno di foglie colorate, iniziamo a scavare. Non pensavo che le ferite potessero farmi cosi male, in effetti ad ogni vangata una fitta mi percorre lungo il fianco, avrei fatto bene a rimanere al tempo sotto le amorevoli cure della adorabile Sara.

Poco dopo si avvicina un uomo vestito in strano modo, differente dal vestiario della gente del luogo.
Stivali con risvolti ampi e una specie di fascia legata alla vita a mo di cintura con due lembi della stessa che scendono seguendo lungo la gamba.

Grida ad alta voce informando che le bestie demoniache stanno attaccando la città.
Attaccare in pieno giorno non è molto saggio da chi vuole conquistare una città dalle dimensioni come questa.
Se fosse stato vero le guardie cittadine sarebbero state pronte per le prime ondate cosi che noi avremmo avuto modo di arrivare per poter dare una mano.
Questo però non è stato possibile, in quanto quattro ratti dalla peggior specie sbucarono da dietro qualche masso ed iniziarono ad attaccarci.

Ricordo solamente di aver scagliato una freccia e di aver colpito in pieno petto uno dei ratti. Ma ciò non è bastato a farlo desistere nel attaccarmi e farmi perdere i sensi.
Qualche tempo dopo mi sono risvegliato con una vistosa ferita profonda sulla gamba destra e conforti giramenti di testa, tanto forti da provocarmi delle allucinazioni.
Ricordo anche un sapore di erbe in bocca, forse il Nano ha voluto curarmi con qualche pozione.
Immancabilmente ritorniamo al Tempio di Shallia dove Sara ci adocchia con uno sguardo che tutto cela tranne la rabbia per non averla dato ascolto.
L'uomo che ci informò del presunto attacco è anche lui con noi al tempio. Ha soccorso una anziana signora che si muove convulsamente nel suo giaciglio mentre alcune sacerdotesse tentano il possibile per farla calmare e curargli una grossa ferita sanguinolente alle spalle.

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